Skip to main content

Intervista alla Dott.ssa Silvia Moretti, coordinatrice pedagogica di Assisi, Gualdo Tadino e Collazzone

L'Asilo Nido di Assisi "Maria Luisa Cimino", nuova apertura gestita da Kairos

01 Silvia Moretti Nido AssisiPartiamo da lei: può raccontarci sinteticamente qualcosa della sua esperienza?

Mi chiamo Moretti Silvia ed ho 32 anni. Dopo l’esperienza del servizio civile nazionale presso un asilo nido, ancora diciannovenne, mi sono iscritta all’Università degli Studi di Perugia conseguendo la laurea triennale in Scienze dell’Educazione nel 2013 la laurea magistrale in “Consulenza pedagogica e coordinamento di interventi formativi” nel 2016. Ho lavorato in molti servizi per l’infanzia sia come educatrice sia come socia fondatrice di una ludoteca insieme ad una mia amica, facendo di questo lavoro la passione della mia vita.

Nel 2017 sono stata assunta dalla Kairos, in seguito alla sua aggiudicazione dell’asilo nido “Un nido tra le colline” di Collazzone (PG), in qualità di coordinatrice pedagogica della struttura. Si tratta di un nido immerso nella campagna umbra dove ho, anzi abbiamo cercato, di coniugare educazione e natura facendo dell’Outdoor Education il nostro faro educativo. Dal 2018 ho iniziato a svolgere percorsi formativi e di aggiornamento all’interno della Kairos, recandomi sia fisicamente nelle strutture educative dislocate sul territorio nazionale, sia svolgendola in modalità online, sia facendo supervisione pedagogica a equipe educative. Da settembre 2020 sono anche coordinatrice pedagogica dell’asilo nido “Peter Pan” di Gualdo Tadino (PG) e da settembre dell’asilo nido “M. Luisa Cimino – Crescere Insieme” di Santa Maria degli Angeli nel comune di Assisi.

Parliamo dei vostri programmi educativi: ce li può illustrare?

La struttura che dirigo è completamente nuova ed è gestita dalla Kairos da settembre 2021. L’equipe educativa è composta da 5 educatrici e due ausiliarie oltre a me che mi occupo del coordinamento pedagogico. I bambini iscritti sono 30, 21 tra semi divezzi e divezzi e 9 lattanti. E’ una struttura di nuova costruzione, bella, luminosa, con ampi spazi, che sorge in una delle città più belle dell’Umbria.

E’ adiacente alla scuola dell’infanzia e le due strutture sono collegate direttamente da un corridoio. Tale vicinanza favorirà la creazione di progetti educativi per coprire la fascia 0-6 anni. Il nostro progetto educativo opererà in linea con alcuni principi pedagogici:

- Partecipazione delle famiglie alla vita e alla gestione del servizio. Considerando la famiglia di riferimento di ciascun bambino una risorsa significativa per cultura e competenze, riteniamo fondamentale portare a conoscenza delle famiglie il progetto educativo e le sue finalità, per rendere la partecipazione delle figure genitoriali viva e fattiva, sia nella pratica quotidiana di relazione che nella comunicazione con le educatrici.        

- Organizzazione dell’ambiente e degli spazi. L’ambiente è il referente per ogni rapporto, che si colloca in un preciso quadro di conoscenze e di pre-informazioni, è un interlocutore educativo che con le sue opportunità, con i suoi spazi strutturati sollecita i bambini a esperienze di conoscenza, di gioco, di scoperta e di ricerca.

- Il tempo. “Dare tempo” nel contesto del nido significa che l’adulto non entra mai in gioco “intrusivamente”, non interrompe sequenze interattive fra i bambini, piuttosto sa osservarli e capire quando è necessario intervenire.

Le finalità che la nostra filosofia educativa si pone sono garantire pari opportunità di crescita ai bambini, favorire al meglio il pieno sviluppo delle potenzialità di ciascuno, promuovere e sostenere il confronto con la famiglia e il territorio, interlocutori privilegiati dell'agire educativo, promuovere e attivare nuovi percorsi e modalità di formazione in base alle necessità contingenti al servizio stesso.

 

Quali sono le attività extra-scolastiche che caratterizzano, in particolare, la vostra proposta educativa?

Non appena la situazione sanitaria attuale lo consentirà, riprenderemo ad organizzare attività extra educative in collaborazione con le famiglie, come è nostra consuetudine fare. Negli anni e nei diversi asili di nostra gestione abbiamo sempre organizzato momenti di condivisione con le famiglie che permettevano di creare una rete educativa nell’ottica della costruzione di una vera e propria comunità educante. Pomeriggi di lettura, feste, laboratori, classi aperte, incontri con specialisti rivolti ai genitori, sono solo alcune delle proposte educative che caratterizzano il nostro agire educativo.

Come sono i rapporti con i genitori?

Abbiamo aperto le porte del nido il 6 settembre e nella stessa data i genitori hanno iniziato insieme ai loro bambini il percorso dell’ambientamento. Purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria il loro permanere all’interno dell’asilo è stato molto limitato, ma abbiamo comunque rispettato le esigenze di ogni bambino allungando o meno la loro permanenza all’interno del servizio in base ai propri bisogni. Presto li incontreremo nell’assemblea di inizio educativo nella quale sottolineeremo la nostra volontà di costruire con essi una preziosa collaborazione.

E i rapporti con la pubblica amministrazione locale?

Sono sicuramente molto buoni. Fin da subito siamo entrati in sintonia e ci siamo messi al lavoro per unire energie e creare un contesto educativo di qualità capace di promuovere il benessere e lo sviluppo dei bambini e di sostenere le famiglie nella crescita dei loro piccoli.

Infine, parliamo di futuro: c’è qualche progetto che le sta a cuore e che vorrebbe realizzare?

In realtà ce ne sono molti: il primo fra tutti è quello di realizzare un vero e proprio polo educativo per i bambini fra gli 0 e i 6 anni approfittando della vicinanza con la scuola dell’infanzia. Appena la situazione sanitaria lo consentirà, mi piacerebbe promuovere incontri e collaborazioni con le residenze per anziani presenti nel territorio comunale al fine di realizzare un’educazione intergenerazionale. Il progetto è già stato sperimentato in un altro servizio educativo Kairos presente in Umbria, sempre coordinato da me, e si è mostrato essere educativamente significativo per entrambe le fasce di età. Il progetto di educazione intergenerazionale vede coinvolti coloro che rappresentano l’inizio della vita e coloro che ne rappresentano la fine. Bambini e anziani, insieme per condividere. Da un lato coloro che non hanno nemmeno tre anni di età e che hanno bisogno di potenziare, di esplorare, di curiosare per accrescere la loro conoscenza. Dall’altra parte abbiamo quasi centenari che necessitano di mantenere viva la loro storia. In mezzo c’è la necessità di rafforzare l’autonomia. Due fasce opposte che in comune hanno tanto. Ma non solo: ognuna delle due può dare molto all’altra.