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Bimbi senza frontiere

“Il cervello umano ha, entro certi limiti, un’enorme plasticità e non si confonde di fronte a stimoli diversi.
Dai 7 ai 12 mesi, c’è un progresso e il bambino bilingue impara a gestire con successo, compiti più complessi, ad acquisire e distinguere strutture linguistiche diverse e monitorarle simultaneamente in modo più efficace rispetto ad un coetaneo monolingue.”

Jacques Mehler

"Bimbi senza frontiere"

N° 20 - Luglio/Agosto 2023

Questa pubblicazione presenta la missione, i valori, i progetti e le azioni della Kairos Società Cooperativa Sociale Onlus, per comunicare anni di esperienze, attività future, sogni elaborati insieme agli educatori, ai docenti, agli psicologi, ai bambini e alle bambine , ai genitori degli Asili Nido e delle Scuole dell’Infanzia.

Il nostro lavoro diventa ricerca

Molteplici sono i vantaggi che l’apprendimento pluri – linguistico può apportare al cervello dei bambini anche in tenerissima età.
Negli anni prescolari, infatti, la lingua si impara attraverso il gioco e il divertimento, in maniera naturale, così come si impara naturalmente a camminare. Ai giorni d’oggi, gli strumenti a disposizione per aiutare i bambini ad imparare una seconda lingua, sono tanti e divertenti: musica, favole, cartoni, teatro e attività manuali. La curiosità del bambino, più il forte desiderio di comunicare facilitano il processo di sviluppo linguistico. È molto importante far sì che il bambino impari una nuova lingua divertendosi: apprendere mentre si gioca è il modo migliore per stimolare emozioni nei più piccoli, facilitando il processo di memorizzazione.
Partendo da ricerche scientifiche neurologiche e cognitive effettuate da importanti ricercatori di fama mondiale, vogliamo, dunque, intraprendere questo complesso percorso del progetto di ricerca “Bimbi senza frontiere” per dare un apporto scientifico al tema del bilinguismo in età prescolare. Grazie al lavoro quotidiano che svolgiamo con i bambini del nido e della scuola dell’infanzia, coadiuvati dall’osservazione e dalla registrazione delle competenze acquisite, andremo a valutare quali abilità cognitive saranno stimolate maggiormente.
Un ulteriore approfondimento sarà effettuato anche grazie alla possibilità di osservare i bambini, in un’ottica di continuità, nel loro passaggio dall’asilo nido alla scuola dell’infanzia e da quest’ultima alla scuola primaria.
Da gennaio 2016, grazie all’apporto delle educatrici e dei coordinatori, le attività, inerenti l’approccio alle lingue straniere, saranno rispondenti all’assunto da cui muove tutto il nostro progetto di ricerca.
Si prevedono possibili accordi di collaborazione con altri soggetti che operano nello stesso settore educativo e che fanno dell’approccio linguistico uno degli obiettivi principali della propria offerta formativa.

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