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Intervista ad Elena Scita Coordinatrice pedagogica degli asili Kairos a Mantova

Kairos MantovaPartiamo da lei: può raccontarci sinteticamente qualcosa della sua esperienza?

Mi chiamo Elena e ho 39 anni. Sono arrivata a Mantova quando avevo 5 anni e mezzo. I ricordi maggiormente vivi che ho dei miei primi anni di vita sono quelli legati alle esperienze nelle due scuole d'infanzia che ho frequentato: Soresina (CR) e poi Castellucchio (MN). Della prima ricordo la grossa buca dove rotolavamo, facevamo intrecci di margherite e correvamo" più veloci della luce" con mantelli gialli. Della seconda ricordo la recita, la maestra che mi elogia per aver risolto velocemente un esercizio, un piatto di carne delizioso che dopo anni ho capito essere lesso macinato e purè.  Di entrambe ricordo le amicizie. Alle scuole superiori ho scelto di frequentare l'istituto tecnico Commerciale poiché adoravo i passaggi logici e perseguire risultati definiti. E' successo poi che è nata la mia sorellina minore quando avevo 14 anni: accudirla, inventare storie e canzoncine, giocare e passare il tempo con lei mi hanno portato a decidere di cambiare strada. Mi sono Laureata in Scienze dell'Educazione e intanto ho svolto molti lavoretti. Appena terminati gli studi ho iniziato a lavorare al nido per poche ore e alla fine ho ottenuto la mia prima sezione. La vita al nido con la propria sezione è come una realtà incantata dove ogni piccola cosa è meravigliosa, o talvolta spaventosa. Avevo sempre voglia di conoscere e migliorarmi così durante i fine settimana frequentavo corsi in giro per il nord Italia. Ho iniziato a prendere in mano l'organizzazione e la progettazione educativa dei servizi fino ad assumere il ruolo di Coordinatrice con Kairos.

Può presentarci le strutture che gestisce?

Questo è il sesto anno che operiamo con Kairos nelle strutture di Mantova. All'inizio gestivamo 2 nidi del comune di Rodigo: “Il Dono” nella frazione di Rivalta sul Mincio, realizzato da un benefattore del luogo con ampie vetrate e linee architettoniche innovative ed una capienza di 33 utenti. A questo si è aggiunto “Favole e Coccole” di Rodigo, il nostro nido più piccolo (appena 18 posti) e grazioso, costruito dal recupero di vecchie "casette" con parquet, ampie vetrate e adiacente a Parco villa Balestra in una posizione davvero suggestiva. Successivamente si è aggiunto il nido “Marcegaglia” con ben 44 posti in una struttura davvero pratica e confortevole, molto luminoso e con un giardino ricco di possibilità. Infine, da quest'anno gestiamo pure Il “Castello dei Bimbi” a Castellucchio, appena ampliato con 40 posti di capienza, aule spaziose e luminose, in un contesto caratteristico poiché si trova all’interno della struttura della scuola d'infanzia ma anche a fianco del parco del paese veramente suggestivo. Il nostro personale conta 15 educatrici e 4 ausiliarie. Gli iscritti ad oggi sono 87: dai due gemellini di 3 mesi appena compiuti ai più grandi di 32 mesi.

Parliamo dei vostri programmi educativi: ce li può illustrare? Come e quando i vari nidi collaborano fra di loro e in quali progetti?

Il progetto educativo di Kairos viene definito integrato poiché si nutre di diversi approcci pedagogici. Da sempre questa attitudine ci ha rispecchiato, soprattutto rispetto ad alcuni punti fondamentali a cominciare dall'attenzione alle autonomie che i piccoli utenti imparano ad assimilare durante le routine: prendere il proprio pannolino durante il cambio, lavarsi le mani e asciugarle, apparecchiare e sparecchiare, svestirsi e vestirsi. Ci prendiamo anche cura degli spazi e dei materiali "a misura" di bambino, che variano a seconda delle esigenze e delle osservazioni: gli spazi della sezione nel corso dei mesi ruotano, crescono, si colorano di nuovi materiali intriganti come ad esempio quelli naturali o di uso comune. E’ nostro obiettivo primario prenderci cura dei molteplici bisogni di ogni piccolo utente e di ogni famiglia per condurre al benessere dei piccoli e ad una esperienza positiva del nido sempre restando in un contesto comunitario. Riteniamo che ogni individuo debba essere preso in considerazione, accolto, ascoltato anche attraverso il gruppo. Nelle nostre strutture si lavora per gruppi omogenei d'età per poter offrire stimoli adeguati in ogni area: sia durante la routine che durante le esperienze di programmazione educativa. In particolare il nostro approccio si delinea cercando di aprire ogni esperienza alle reali possibilità, interessi e creatività di ogni bimbo. Vengono privilegiate attività che non hanno un inizio e una fine preordinati, ma che possono allungarsi, ritornare a seconda della sua risposta. Il bambino non sempre deve seguire schemi ed azioni con un fine, ma può esplorare, creare e mettere se stesso in prima persona per quanto tempo e nella modalità che più gli si addice.

Quest'anno abbiamo dato forma anche al Progetto educativo "Piccoli Esploratori nel Mondo" attraverso 4 principali atelier all’interno dei nidi. I bambini possono sperimentare “Sculturando” che indagherà la scultura come arte creativa ed espressiva, ma anche “Music and English Moments”, una esperienza che unirà l'attrazione naturale per la musica all'ascolto della pronuncia inglese. Proponiamo anche “Il Mondo a Km 0” che riguarderà svariate esperienze modulate dalle stagioni, festività e quotidianità e comprendono attività di manipolazione, travaso, sensoriali, di vita pratica, cucina ed esplorazione. Infine i nostri piccoli utenti potranno godere de “Il mondo della Letteratura per l'infanzia” che riguarderà la conoscenza di questo fantastico mondo, ricco di stimoli adeguati all'infanzia grazie alla rassicurante mediazione che il libro farà dei vissuti e delle emozioni dei bambini.

Il nido di Castellucchio, rinnovato con l'ampliamento di una singola sezione, mostra ancora qualche criticità che andranno valutare nel tempo. Noi lo abbiamo trovato già costruito, quindi per noi è stata una esperienza tutta nuova. L'amministrazione locale è stata subito molto vicina e presente e ci ha accolto con entusiasmo. Personalmente tornare a Castellucchio, paese mio d'infanzia, ha rappresentato una sfida particolare: ho ritrovato molti volti e luoghi conosciuti. Sono stata entusiasta di poter portare la nostra esperienza anche in questa località. Sicuramente il nido di Castellucchio porta una sfida per Kairos perché da diversi anni la gestione era la stessa. Nonostante questo c'è stata una fusione con il personale già presente, con la sua propria esperienza, e la nostra organizzazione e metodologia educativa abbastanza nuove per loro. Kairos richiede attenzioni per il sito, il gestionale, le schede di osservazioni e una programmazione accurata sia sulla gestione giornaliera delle routine che annuale.  Con l'ampliamento ora abbiamo potuto avere le tre sezioni divise per fasce d'età omogenea e una cameretta per le nanne dove i bambini possono trovare uno spazio definito e rilassante. Con la nuova gestione i genitori possono accedere ai nidi in maniera gratuita grazie anche all'impegno del Comune che contribuisce alle rette in base all'Isee.

In qualità di coordinatrice di varie strutture Kairos, ho sperimentato che il vivere insieme la progettazione dei 4 nidi dà possibilità di aprirsi al diverso, di potenziare le idee, di suddividere il lavoro e quindi di avere la possibilità di poterlo approfondire. Le nostre equipe lavorano tutte insieme sulla progettazione educativa, per gli eventi ed in generale ci riuniamo anche 1 volta a settimana. Poi naturalmente nello specifico si lavora sulle proprie realtà con le equipe interne tramite le osservazioni dei bambini. Mi sono proposta di essere in ogni nido un giorno a settimana così da poter osservare e organizzare il lavoro con l'equipe. In questo modo, dopo la mia presenza, le educatrici hanno una settimana per assestarsi, riflettere e al mio ritorno la settimana successiva possiamo notare meglio i cambiamenti e gli obiettivi raggiunti. Quando capita che ci sia necessità di intervenire in misura consistente in uno dei nidi, allora sono pronta a dedicargli più tempo. In questo modo anche io posso imparare e crescere: ogni strategia, obiettivo e situazione vanno riadattate. Ogni educatore, bimbo e genitore possono insegnare qualcosa di nuovo.

Quali sono le attività extra-scolastiche che caratterizzano, in particolare, la vostra proposta educativa?

Durante gli anni abbiamo proposto percorsi con esperti di psicomotricità e pet therapy. Inoltre collaboravamo a progetti con la Casa di Riposo, con la Biblioteca e con la scuola Materna. Organizzavamo laboratori o eventi stagionali aperti ai genitori per le principali ricorrenze (festa dei nonni, della mamma del papà, la vendemmia la castagnata, Halloween. Natale, Carnevale). Quest'anno siamo ancora in attesa di sapere cosa ci attende rispetto allo scenario di emergenza sanitaria.

Come sono i rapporti con i genitori?

I rapporti con i genitori sono diversificati: c'è chi riesce ad instaurare piena fiducia e collaborazione e chi resta in punta di piedi. In ogni caso riceviamo sempre riscontri molto positivi che ci danno una grande carica. Alle educatrici dico sempre che nella relazione siamo noi le professioniste, i genitori non hanno spesso queste competenze, loro sono i genitori. Quindi siamo noi tenute ad accogliere tutte le esigenze, difficoltà e particolarità che ci si presentano di fronte. Diventa così necessario comprendere e risolvere, ma allo stesso tempo serve essere consapevoli delle nostre scelte.

 E i rapporti con la pubblica amministrazione locale?

Le amministrazioni sono una grande risorsa per noi. Alcune lo sono in generale, altre si delineano soprattutto in alcune figure fondamentali come il sindaco, il tecnico o l’assessore che sono preziosissime per il nostro lavoro. Credo che la collaborazione con esse è uno dei punti sui quali posso lavorare e imparare ancora molto.

 Infine, parliamo di futuro: c’è qualche progetto che le sta a cuore e che vorrebbe realizzare?

Ovviamente ho qualche sogno nel cassetto, alcuni più utopici altri meno. Ad esempio vorrei che il servizio interagisse maggiormente con il territorio e la comunità: conoscendo e visitando luoghi, partecipando ad eventi e feste, aprendo le porte alla cittadinanza. Mi piacerebbe avere la possibilità di adeguare spazi, arredi e materiali più vicini al nostro approccio molto "naturale": fatto di stimoli con proprietà sensoriali ricche soprattutto rispetto al tatto e alle proprietà creative. Sarebbe necessario eliminare plastica e colori accesi. Lo stesso approccio varrebbe per il giardino che dovrebbe essere ricco di stimoli naturali e meno di giochi. Un altro progetto che ogni tanto mi ronza nella testa sarebbe quello di vivere a fondo quei bellissimi parchi comunali dei quali accennavo prima.