Skip to main content

Intervista ad Elisa Vitaloni, Coordinatrice dei servizi educativi di Corteolona e Genzone

Può raccontarci brevemente qualcosa di lei e della sua esperienza?

Elisa VitaloniSono Elisa ho 44 anni e lavoro come educatrice per la Cooperativa Kairos da cinque anni, da due anni anche come coordinatrice della scuola dell’infanzia e della sezione nido e primavera di Corteolona e Genzone, un piccolo paesino alle porte di Pavia. Dopo il conseguimento della laurea in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Pavia nel lontano 2002 e un anno di tirocinio presso l’ATS di Pavia, ho deciso di iniziare a lavorare, dedicandomi sempre ai servizi educativi per l’infanzia perché, fin da ragazzina, amavo prendermi cura dei bambini e mi interessava il mondo dell’infanzia. Dal 2003 ho iniziato a lavorare e ho sempre cercato di conciliare la mia volontà di essere indipendente e di realizzarmi professionalmente con il grande desiderio di formare una famiglia, ho due figlie che mi riempiono la vita e mi danno la forza di affrontare sempre con entusiasmo il lavoro di insegnante. Da cinque anni lavoro qui a Corteolona e ho avuto una grandissima fortuna: poter lavorare con due colleghe speciali, attraverso la loro esperienza trentennale ho potuto imparare tantissimo negli anni che abbiamo condiviso.

Può presentarci la struttura che gestisce?

La struttura che gestisco con le mie colleghe è composta da una grande Scuola dell’infanzia che accoglie 75 bambini (3/6 anni) suddivisi in tre sezioni omogenee in base all’età e una struttura Nido e sezione Primavera (0/36 mesi) con 30 iscritti. La nostra struttura è aperta dalle 7:30 alle 18, per venire incontro alle esigenze lavorative delle famiglie dei nostri bambini. Nella Scuola dell’infanzia ci sono classi ampie e luminose, un grande salone, un locale mensa e due bagni. Il Nido invece è composto di due grandi classi, una stanza della nanna e un bagno. Le due strutture sono collegate tra loro da un tunnel e condividono un grandissimo giardino, uno spazio verde attrezzato dove i bambini possono davvero divertirsi. Da cinque anni la Cooperativa Kairos gestisce il servizio educativo, il personale è formato da otto educatrici e una ausiliaria. Anche se siamo molte diverse tra di noi, cerchiamo di collaborare sempre e di aiutarci a vicenda per garantire il miglior servizio possibile.

Quali sono i vostri programmi educativi, ce li può illustrare?

Il nostro programma educativo pone il bambino al centro: sin dai primi momenti di accoglienza i piccoli vengono aiutati ad ambientarsi, conoscere gli spazi ed il personale che si prenderà cura di loro, in modo da poter successivamente sviluppare tutte i campi di esperienza attraverso le attività proposte. È molto importante per noi la relazione con i bambini e la fiducia che loro nutrono in noi. Solo frequentando serenamente l’asilo i bambini possono raggiungere obiettivi importanti e sviluppare i prerequisiti per poi affrontare il passaggio da una sezione all’altra. Prediligiamo attività manipolative e creative con elementi naturali e con tante esperienze sensoriali. Per noi è anche importante il momento del gioco libero, sia per osservare le dinamiche tra i bambini, sia quale momento di crescita. Dedichiamo molto tempo alla psicomotricità che diverte molto i bambini e all’approccio alla lingua inglese, sempre in modo ludico, attraverso canzoncine e giochi.

Come collaborano le varie strutture fra di loro? Ci sono progetti in comune?

Le tre strutture hanno alcuni progetti in comune come il corso di musica, le attività di psicomotricità e l’avvicinamento alla lingua inglese, proposti in diverse modalità in base alla fascia d’età. In questi anni sono state proposte anche uscite didattiche con i bambini della sezione primavera e bambini di tre anni, come passeggiate nel nostro territorio e una gita organizzata per visitare una fattoria didattica. Un progetto molto importante, a cui noi teniamo particolarmente, coinvolge ogni anno i bambini della Sezione Primavera e i bambini grandi di cinque anni. Questo progetto di continuità consiste in alcuni incontri tra i bambini: si parte dalla condivisione della merenda per poi passare alla lettura di una storia che riguarda di solito un animaletto che affronta una nuova avventura o una sfida che rappresenta l’esperienza che i bambini di tre anni vivranno all’ingresso della scuola dell’infanzia. Segue un laboratorio creativo dove i bambini di cinque anni aiutano i piccolini a realizzare un cartellone o un prodotto che verrà portato a casa. Il cartellone affisso poi in classe accoglierà a settembre i piccolini.  I bambini grandi lasciano il posto ai nuovi bambini e questa esperienza è significativa per entrambi i gruppi: come per i bambini grandi lasciare la scuola rappresenta la consapevolezza della loro crescita e il dover affrontare nuove emozioni e nuove aspettative, anche per i piccoli questo passaggio da una fase all’altra mette in gioco tante emozioni diverse e tutto questo rende questo progetto davvero speciale.

Quali sono le attività extra-scolastiche che caratterizzano in particolare la vostra proposta educativa?

In questi cinque anni abbiamo proposto, sia per i bambini della scuola dell’infanzia che per i bambini della sezione Primavera, diversi corsi, tra i quali il corsi di teatro, di circo e di musica. Attraverso queste attività i bambini si sono messi in gioco imparando a conoscere le proprie emozioni e a sviluppare una sensibilità verso queste discipline. Abbiamo proposto anche il corso di nuoto, che ha riscosso molto successo. Fra poco inizierà anche il corso di baby yoga. Diciamo che da noi non ci si annoia mai…

Come sono i rapporti con i genitori?

I rapporti con i genitori sono molto positivi, c’è un rapporto di fiducia e rispetto e tutto il personale dimostra sempre disponibilità nel supportare i genitori soprattutto in questo momento particolare. I colloqui con i genitori sono un momento speciale, dedichiamo molto tempo nel cercare di rispondere alle loro domande e alle loro curiosità e siamo sempre disponibili ad aiutare i genitori ad affrontare situazioni anche delicate che si vanno a creare in famiglia.

E i rapporti con la pubblica amministrazione?

Il rapporto con l’amministrazione comunale è buono: recentemente ci sono stati dei cambiamenti e dobbiamo sottolineare che siamo sulla buona strada visti i tanti interventi di miglioramento della struttura: l’interesse per rendere l’ambiente scuola più sicuro renderà il servizio offerto sicuramente ancora più efficiente.

Parliamo di futuro: c’è qualche progetto che le sta a cuore e che vorrebbe realizzare?

Per il futuro, quando le cose finalmente torneranno alla normalità, mi auguro di poter ancora progettare gli incontri con gli ospiti della residenza per anziani che abbiamo qui in paese: l’incontro con le persone della residenza è stato davvero un momento speciale ed emozionante, estremamente ricco per le due generazioni, così lontane ma anche così vicine per tanti aspetti. E poi speriamo di poter ritornare a vivere tanti momenti di condivisione con le famiglie: lezioni aperte, la vendemmia, la festa dei nonni coinvolgendo tutti i nonni o la festa della mamma. Un altro desiderio è quello di poter portare i nostri bambini in gita. I progetti sono tantissimi e speriamo di riuscire a realizzarli tutti, prima o poi…. Per me questo è il lavoro più bello del mondo, i bambini ci insegnano a non prenderci troppo sul serio e questo è importante per vivere meglio!!!